Gli Stati Generali dell’Editoria si sono aperti questa mattina a Roma con l’evento che ha fatto – come hanno dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi – da motorino di avviamento di un percorso ampio, condiviso e di prospettiva.
Tanti i protagonisti coinvolti in questo percorso: tanti e a vario titolo. Le premesse non possono che essere guardate con curiosità e interesse, con la giusta apertura e disponibilità al confronto e con l’impegno di provare a salvare il nostro sistema.
Ci vorrà poco a capire se questa iniziativa avrà le gambe e il fiato giusto. E ci sarà sempre tempo per trarre conclusioni positive o negative sui lavori che il Governo si è impegnato oggi a coordinare.
Come hanno sottolineato Conte e Crimi sono 5 le macroaree su cui si svilupperà il confronto:
– informazione primaria
– giornalisti e altri operatori del sistema informativo
– editoria
– mercato e trasparenza
– cittadini
E allo stesso modo sono 5 i momenti fondamentali durante i quali si confronterà il sistema intero:
– Ad aprile momento di confronto online con tutti i protagonisti che si accrediteranno sulla piattaforma che il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria metterà a disposizione e sulla quale potranno essere lanciate e proposte iniziative di sviluppo sulle macroaree
– A maggio incontri pubblici specifici con ogni categoria per un confronto aperto sulla situazione e sulle prime progettualità emerse
– A giugno dibattito pubblico per la discussione complessiva delle proposte, che si concretizzerà con una due giorni a Torino
– A luglio sintesi e valutazione politica dei risultati del confronto e assunzione da parte del Dipartimento, delle prime indicazioni e scelte sui temi
– A settembre la formalizzazione e la presentazione degli interventi legislativi che verranno assunti come proposte del governo entro fine anno
La prova dei fatti la darà il tempo.
Da parte del sindacato dei giornalisti l’attenzione dovrà essere massima ai temi fondamentali del settore: la professione quale elemento di garanzia e di tutela per il valore informazione dei cittadini; giovani, lavoro e occupazione con un occhio di riguardo alle modalità strategiche per rilanciare nuove assunzioni e fermare l’emorragia di posti che ha contraddistinto il settore negli ultimi anni. E ancora: la tutela della dignità della professione per chi, freelance, deve vedere riconosciuta finalmente una retribuzione equa è giusta; la difesa della libertà della professione sia da condizionamenti indotti dei poteri forti, sia dalle querele temerarie “clava virtuale” per mettere il bavaglio a chi racconta vicende e situazioni scomode.
Su questo binario il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e il presidente nazionale dell’ordine, Carlo Verna, hanno impostato i loro interventi all’evento ufficiale d’avvio di questi Stati Generali.
Serve però focalizzare il confronto nel nostro sistema per giungere a sintesi condivisa sui molti temi sul tavolo, in un’ottica sinergica volta a guidare verso un positivo futuro i risultati legislativi che il Governo si appresta a definire entro il prossimo settembre.
Paolo Perucchini